Grimaldi Group: 150 mln di investimenti green nel biennio 2018-2020
Il Gruppo Grimaldi ha pubblicato il suo Report di Sostenibilità per l’anno 2019, illustrando la propria performance economica, sociale e ambientale e dando particolare enfasi al processo di rendicontazione e gestione trasparente delle tematiche di sostenibilità avviato nel 2015. Nel 2019 il Gruppo ha superato per il secondo anno consecutivo la soglia di 3 miliardi […]
Il Gruppo Grimaldi ha pubblicato il suo Report di Sostenibilità per l’anno 2019, illustrando la propria performance economica, sociale e ambientale e dando particolare enfasi al processo di rendicontazione e gestione trasparente delle tematiche di sostenibilità avviato nel 2015.
Nel 2019 il Gruppo ha superato per il secondo anno consecutivo la soglia di 3 miliardi di euro di fatturato, con un aumento di oltre 100 milioni rispetto al 2018 (+4%) e un sensibile incremento dell’Ebitda (+24% circa). Di questo valore generato oltre l’80% è stato distribuito tra fornitori, dipendenti, finanziatori, pubblica amministrazione e comunità sociale.
Punto di forza del Gruppo Grimaldi è l’efficienza della propria flotta che risulta composta da oltre 130 navi, di cui 118 di proprietà, progettate e ottimizzate per trasportare qualsiasi tipo di carico rotabile, container e passeggeri, con un’età media di circa 14 anni, significativamente inferiore alla media del settore nonché alla vita utile delle navi.
Il piano di rinnovo e potenziamento della flotta è continuato nel 2019 con la consegna della nave Pctc (Pure Car Truck Carrier) Grande Mirafiori e il termine dei lavori di allungamento e restyling delle ammiraglie Cruise Roma e Cruise Barcelona presso lo stabilimento Fincantieri di Palermo. Attualmente, il portafoglio ordini vede in consegna 12 navi ro-ro della serie GG5G (Grimaldi Green 5th Generation), 4 navi PCTC, nonché due unità ro-pax della categoria “Superstar” per la controllata Finnlines.
“La concreta testimonianza dell’impegno del Gruppo nella sostenibilità ambientale è confermata dagli importanti investimenti realizzati per attenuare l’impatto ambientale delle proprie attività” si legge in una nota. “Tra le iniziative del gruppo si annoverano l’utilizzo di fonti di energia alternative attraverso l’uso di mega batterie e pannelli solari a bordo, la sperimentazione di mezzi di movimentazione a idrogeno a terra, nonché la costruzione di una nuova serie di navi ro-ro ibride all’avanguardia, caratterizzate da emissioni di CO2 tra le più basse mai raggiunte. Inoltre, il Gruppo ha proseguito nell’installazione di sistemi di trattamento dei gas esausti (scrubber) per l’abbattimento delle emissioni di zolfo e ha implementato ulteriori progetti riguardanti l’efficienza idrodinamica della flotta sia su nuove costruzioni che su navi esistenti attraverso la sostituzione dei bulbi (re-bulb)”. Il piano di investimento per il periodo 2018-2020 si completerà con altre installazioni, per un investimento complessivo di circa 150 milioni di euro.
Fiore all’occhiello della strategia ambientale del Gruppo Grimaldi è il progetto Zero Emission in Port, il cui scopo è realizzare una sosta delle navi in porto senza motori ausiliari in funzione e dunque senza emissioni nocive da parte di questi ultimi. Il Gruppo partenopeo è stato infatti tra le prime compagnie di navigazione ad installare nel corso del 2019, a bordo delle sue ammiraglie Cruise Roma e Cruise Barcelona, un impianto di batterie al litio che si ricaricano in navigazione e sono capaci di alimentare gli impianti a bordo durante la sosta in porto con l’energia immagazzinata, raggiungendo così l’obiettivo di “zero emissioni in porto”.
Nel sociale il Gruppo è sempre più attivo con la Fondazione Grimaldi Onlus, nata nel 2007 e interamente partecipata dalla famiglia Grimaldi. Alla Fondazione viene destinata parte degli utili del Gruppo per sostenere iniziative di assistenza, istruzione e formazione di giovani provenienti da famiglie disagiate, per supportare le famiglie di dipendenti in eventuale difficoltà e per intraprendere azioni umanitarie a favore delle popolazioni di paesi in via di sviluppo.
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