Diciassette big del trading e dello shipping sottoscrivono la Sea Cargo Charter
Diciassette tra società armatoriali e primari gruppi industriali attivi nei settori dell’energia, dell’agricoltura, dell’estrazione mineraria e del commercio di materie prime che spediscono merci alla rinfusa trasportate principalmente per via marittima hanno sottoscritto la Sea Cargo Charter. Quest’ultima ha l’obiettivo di allineare le decisioni di noleggio delle unità navali per il trasporto delle rinfuse con […]
Diciassette tra società armatoriali e primari gruppi industriali attivi nei settori dell’energia, dell’agricoltura, dell’estrazione mineraria e del commercio di materie prime che spediscono merci alla rinfusa trasportate principalmente per via marittima hanno sottoscritto la Sea Cargo Charter. Quest’ultima ha l’obiettivo di allineare le decisioni di noleggio delle unità navali per il trasporto delle rinfuse con un comportamento ambientale responsabile al fine di promuovere la decarbonizzazione del settore dello shipping.
I 17 gruppi fondatori della Sea Cargo Charter sono: Adm, Anglo American, Bunge, Cargill Ocean Transportation, Cofco International, Dow, Equinor, Gunvor Group, Klaveness Combination Carriers, Louis Dreyfus Company, Norden, Occidental, Shell, Torvald Klaveness, Total, Trafigura e Ørsted.
Con la Sea Cargo Charter si intende istituire una base comune per valutare in termini quantitativi e comunicare alle parti interessate se le operazioni di trasporto marittimo sono allineate con gli obiettivi climatici predefiniti.
“Una procedura standard di calcolo delle emissioni di gas serra semplificherà alcune delle complessità spesso associate a questo computo. Incoraggerà inoltre un approccio più trasparente e coerente al monitoraggio delle emissioni, che costituirà un elemento fondamentale per rendere il trasporto marittimo più sostenibile” ha spiegato Jan Dieleman, presidente di Cargill Ocean Transportation e presidente del gruppo che ha elaborato Sea Cargo Charter.
Uno strumento che, secondo Johannah Christensen, direttore generale del Global Maritime Forum, “consente ai leader di diversi settori industriali di utilizzare la loro influenza per guidare il cambiamento e per promuovere la transizione verde dello shipping scegliendo un trasporto marittimo in linea con gli obiettivi climatici concordati”.
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