Con il prolungamento dello stato d’emergenza liberi tutti nei porti italiani almeno fino al 31 luglio
Contributo a cura di Giuseppe Loffreda * * Partner, head of shipping aviation and transportation department presso lo studio legale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners La Delibera 7 ottobre 2020 del Consiglio dei Ministri, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 248 del 07-10-2020, ha prorogato fino al 31 gennaio 2021 stato di […]
Contributo a cura di Giuseppe Loffreda *
* Partner, head of shipping aviation and transportation department presso lo studio legale Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners
La Delibera 7 ottobre 2020 del Consiglio dei Ministri, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, Serie Generale, n. 248 del 07-10-2020, ha prorogato fino al 31 gennaio 2021 stato di emergenza in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. La proroga ha effetti immediati, tra gli altri, sul regime delle banchine nei porti italiani.
Infatti, il Decreto Legge 19.05.2020, n. 34 (cosiddetto Decreto Rilancio), recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, entrato in vigore in data 19.05.2020, e specificatamente l’art. 199 “Disposizioni in materia di lavoro portuale e di trasporti marittimi”, dispone, al comma 9, che “Al fine di far fronte alle fluttuazioni dei traffici portuali merci e passeggeri riconducibili all’emergenza COVID-19, fino allo scadere dei sei mesi successivi alla cessazione dello stato d’emergenza, le Autorità di sistema portuale e l’Autorità portuale di Gioia Tauro possono, con provvedimento motivato, destinare temporaneamente aree e banchine di competenza a funzioni portuali diverse da quelle previste nei piani regolatori portuali vigenti”.
In questo contesto normativo, ad esempio, la AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale ha adottato l’Ordinanza n. 18/2020 del 11 giugno 2020, con la quale ha decretato che “fino allo scadere dei sei mesi successivi alla cessazione dello stato d’emergenza, le aree e le banchine pubbliche del porto di Civitavecchia potranno essere temporaneamente destinate anche a funzioni portuali diverse da quelle previste nei piani regolatori portuali vigenti”.
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