Le mani di F2i su Marterneri: il closing è in arrivo
Come preannunciato lo scorso luglio da SHIPPING ITALY, il fondo d’investimento F2i Holding Portuale si accinge a mettere a segno un’altra importante acquisizione sulle banchine del nostro paese. Sarebbe infatti in dirittura d’arrivo, secondo quanto scrive il Corriere Economia, questione di pochi giorni o settimane, il closing dell’affare che riguarda l’acquisto di Marterneri, società terminalistica […]
Come preannunciato lo scorso luglio da SHIPPING ITALY, il fondo d’investimento F2i Holding Portuale si accinge a mettere a segno un’altra importante acquisizione sulle banchine del nostro paese. Sarebbe infatti in dirittura d’arrivo, secondo quanto scrive il Corriere Economia, questione di pochi giorni o settimane, il closing dell’affare che riguarda l’acquisto di Marterneri, società terminalistica attiva nei porti di Livorno e di Monfalcone specializzata nella movimentazione di merci varie, soprattutto di cellulosa e materiali ferrosi.
Dopo la due diligence avviata la scorsa estate, l’affari è ai dettagli finali ed entro Natale, o al più tardi fine anno, dovrebbero essere apposte le firme. A vendere sarà il fondo d’investimento Palladio Finanziaria che di Marterneri è azionista di controllo tramite la società Vei Log con una quota del 91,85%, mentre gli altri azionisti sono i precedenti proprietari del gruppo Neri (Giorgio Neri con il 4,074%) e di Marter (Michele e Raffaele Bortolussi rispettivamente con un 1,42% e un 2,65%).
Per F2i, invece, si tratterà di un ulteriore investimento nel mercato del terminalismo portuale multipurpose dopo che il fondo aveva fatto già l’esordio in banchina con la Gruppo Porto di Carrara che controlla terminal per l’imbaco e sbarco di merci varie e colli eccezionali a Marina di Carrara, Chioggia e Marghera.
Marterneri ha chiuso il suo ultimo esercizio (2019) con ricavi superiori a 52 milioni di euro (in crescita dagli oltre 48 milioni dell’anno precedente), un Margine operativo lordo di 17,3 milioni (in crescita da 6,8 milioni), un Margine operativo netto di quasi 11,9 milioni (da 6 milioni) e un risultato netto positivo di quasi 5 milioni (da 2,8 milioni del 2018).
La società guidata da Carlo Merli è fra quelle che hanno appena presentato all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Orientale apposita istanza per diventare concessionari ex.art.18 della legge 84/1994 e nel caso di Marterneri l’azienda ha chiesto un’area di oltre 230mila mq per 12 anni. Da un anno la società è al lavoro sul cosiddetto ‘Progetto Monfalcone’ mirato a internalizzare la forza lavoro e strutturarsi con specifici investimenti. Nel bilancio 2019 l’azienda parlava di “investimenti per complessivi 7,3 milioni, assunzione di 35 operai sempre funzionali al progetto, diminuzione significativa dei costi variabili diretti”.
Nelle ultime settimane l’azienda era salite agli onori delle cronache locali per un presunto tentativo di autoproduzione su una nave (la saga Wind che trasportava cellulosa) con due gruisti fatti arrivare da Livorno che in qualche maniera sottraevano lavoro alla compagnia portuale locale. Dopo l’intervento dei sindacati dei lavoratori e a seguito di una mediazione della locale port authority, si è giunti al compromesso che Marterneri dovrà formare e ingaggiare i propri lavoratori in loco mentre, se e quando si verificheranno situazioni in cui la forza-lavoro non è disponibile, l’azienda dovrà necessariamente ricorrere ai servizi offerti da Compagnia Portuale di Monfalcone. A tutto ciò seguirà una revisione delle autorizzazioni con l’AdSP prevista per i prossimi giorni.
Oltre all’acquisizione di Martnerneri, F2i Holding Portuale è da tempo in negoziazione anche con il Gruppo Setramar per il business terminalistico nel porto di Ravenna e questa potrebbe essere dunque la prossima preda del fondo.
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