Gara flop per il terminal container di Cagliari: l’AdSP rigetta l’istanza di Pifim che nel frattempo si era ritirata
Torna in salita la strada verso l’assegnazione del terminal container al porto canale di Cagliari. L’Autorità di sistema portuale del Mar di Sardegna ha infatti reso noto il preavviso di rigetto per la proposta di concessione demaniale del porto Canale avanzata da Pifim insieme alla Port of Amsterdam. In una nota della port authority si […]
Torna in salita la strada verso l’assegnazione del terminal container al porto canale di Cagliari. L’Autorità di sistema portuale del Mar di Sardegna ha infatti reso noto il preavviso di rigetto per la proposta di concessione demaniale del porto Canale avanzata da Pifim insieme alla Port of Amsterdam.
In una nota della port authority si legge: “È di questa mattina il preavviso di rigetto, firmato dal Presidente dell’AdSP, Massimo Deiana, per il mancato soddisfacimento di gran parte dei requisiti fondamentali stabiliti dalla call internazionale lanciata nel dicembre 2019. E, aspetto non secondario, in conseguenza della nota inviata alla AdSP nella tarda serata di giovedì 19 novembre, nella quale, la stessa società ha formalizzato una sostanziale rinuncia al prosieguo dell’iter della propria istanza. Aspetti fondamentali, questi, che, a quasi tre mesi dalla presentazione della proposta della società di diritto inglese e dall’immediato avvio dell’iter di valutazione da parte della commissione tecnica dell’AdSP, hanno determinato la scelta obbligata dell’Ente e raffreddato le prospettive di un’auspicata e proficua soluzione della crisi del transhipment nel porto di Cagliari”.
La pot authority aggiunge che “in pieno spirito di collaborazione e buona fede, sono state intense, continue e corpose le interlocuzioni tra AdSP e Pifim, dirette ad acquisire le necessarie integrazioni documentali sugli aspetti demaniali, giuridici, tecnici, operativi,
occupazionali e promozionali richiesti dalla manifestazione di interesse internazionale lanciata dall’AdSP lo scorso anno. Tentativi che non sono serviti a colmare le numerose lacune emerse dalla valutazione della proposta presentata da Pifim Ltd”. Da qui la necessità di notificare l’odierno preavviso di rigetto avverso il quale, entro il 9 dicembre prossimo, la società potrà, ove ancora interessata, presentare adeguate controdeduzioni. Sulle garanzie e sul reale interesse di questa cordata a rilevare i piazzali e l’attività dell’ex Cagliari International Container Terminal fin da subito erano emerse molte perplessità.
“Fatta salva la fisiologica prudenza ed il dovuto riserbo richiesto in queste circostanze, non nascondo che ci aspettavamo un finale diverso e sicuramente più positivo per la call internazionale volta a stimolare proposte di rilancio futuro del Porto Canale e del transhipment” spiega Massimo Deiana, presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna. “Insieme alla commissione tecnica, che da subito si è attivata per studiare e analizzare tutte la documentazione, abbiamo portato avanti una serrata interlocuzione con la società istante per ottenere le necessarie integrazioni documentali. Tentativi ai quali non sono seguite risposte esaustive tali da consentire di mantenere in piedi il procedimento. In aggiunta, aspetto che mi stupisce e che stento a comprendere, è intervenuta, a poche ore dall’incontro definitorio fissato per il 20 novembre, una nota con la quale la stessa società ha comunicato di rinunciare al prosieguo dell’iter, motivandolo con una presunta
incompatibilità dei propri piani industriali con l’ipotesi ventilata dal Ministero dello sviluppo economico di istituire un’agenzia per il lavoro portuale a sostegno degli ex dipendenti Cict”.
In attesa del 9 dicembre prossimo, scadenza dei termini per le controdeduzioni al preavviso di rigetto, l’AdSP mantiene fermi i propri intendimenti e, proprio in questo pomeriggio, ha invitato le organizzazioni sindacali a un incontro urgente per un’informativa accurata sul nuovo scenario.
“La filosofia che ha ispirato la call internazionale resta comunque in piedi” precisa Deiana, “e siamo pronti a prendere in considerazione sia le eventuali controdeduzioni della Pifim, sia potenziali nuove interlocuzioni con altri soggetti interessati a investire sul Porto Canale per il rilancio di un settore che, alla luce delle nuove prospettive del trasporto merci generate dalla pandemia e delle proiezioni di netta ripresa sul 2021, ha ancora molto da offrire in termini di ricaduta economica ed occupazionale per l’Isola”.
A questo punto l’unica alternativa rimane il piano di rilancio del terminal presentato dal Gruppo Grendi che (inizialmente) solo su una porzione delle superfici messe a gara è interessata ad avviare un terminal container indipendente (Msc e Hapag Lloyd hanno già manifestato il loro interesse e supporto all’iniziatia).