ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER QUOTIDIANA GRATUITA DI SHIPPING ITALY
Entrato in attività il deposito Gnl di Ravenna. Edison ora guarda a Napoli e Brindisi (FOTO – VIDEO)
Ravenna – Il primo deposito costiero di gas naturale liquefatto esistente in Italia (continentale) è entrato a tutti gli effetti in attività. A Ravenna le società Petrolifera Italo Rumena (Pir), Edison ed Enagás hanno infatti celebrato l’avvio delle operazioni di Depositi Italiani Gnl (Dig), il terminale small scale di gas naturale liquefatto (Gnl) al servizio del trasporto terrestre e marittimo. Con l’entrata in esercizio del deposito costiero Dig (51% Pir, 30% Edison e 19% Scale Gas, controllata di Enagás) l’Italia potrà beneficerà di un nuovo punto di approvvigionamento stabile e sicuro per il mercato del gas naturale liquefatto nei trasporti.
Realizzato con un investimento di circa 100 milioni di euro, il nuovo deposito ha una capacità di stoccaggio di 20.000 metri cubi di Gnl e una capacità di movimentazione annua di oltre 1 milione di metri cubi di gas liquido, rendendo disponibile il Gnl per l’alimentazione di almeno 12.000 camion e fino a 48 navi ogni nno. Durante il suo esercizio consentirà di evitare l’emissione di 6 milioni di tonnellate di CO2 e di azzerare quelle di particolato e di ossidi di zolfo.
Nicola Monti, amministratore delegato di Edison, ha dichiarato: “Grazie a questa nuova infrastruttura, alla posizione unica che Edison ricopre in Italia, quale importatore long-term di Gnl, e alla disponibilità di una nave metaniera small scale, avviamo un nuovo canale di approvvigionamento sicuro e competitivo, che riduce la dipendenza dalle importazioni via autobotte dall’estero, e potrà favorire la diffusione del gas nei trasporti anche in zone d’Italia dove ad oggi non risultava accessibile o competitivo”.
Guido Ottolenghi, amministratore delegato di Pir, a SHIPPING ITALY ha espresso un messaggio di speranza affinché “la disponibilità di Gnl nell’area del Mar Adriatico settentrionale arricchisca il mercato di navi da crociera e traghetti che già gravita in zona”.
L’amministratore delegato di Edison, Nicola Monti, ha definito il deposito costiero di Ravenna come “il primo di una serie di una catena che noi vorremmo utilizzare con altri due depositi, in particolare nel sud della penisola. Questo vorrebbe dire fare altri investimenti oltre ai 100 milioni appena spesi. Quando avremo realizzato anche gli altri due stabilimenti a Napoli e a Brindisi avremo necessità di prendere anche un’altra nave oltre alla Ravenna Knutsen che già è stata contrattualizzata per servire il primo deposito. Complessivamente l’impegno di tuta la catena sarà di circa 500 milioni di euro. L’obiettivo è arrivare al 2024 avendo realizzato anche gli altri due impianti che sono attualmente in fase di autorizzazione”. A proposito di Napoli, dove il nuovo presidente della port authority Andrea Annunziata sembra avere messo in stand by il progetto, l’a.d. di Edison ha detto che l’azienda “prosegue con l’iter autorizzativo, con le procedure di Via e poi vedremo a che punto saremo arrivati fra un po’”.
Marcelino Oreja, amministratore delegato di Enagás, ha precisato che “questo nuovo terminale, che ha iniziato a rifornirsi da Barcellona, rafforzerà la catena di approvvigionamento del Gnl nel Mar Mediterraneo e contribuirà alla promozione e all’uso di questo combustibile alternativo nei trasporti”.
In concreto Edison si occuperà dell’approvvigionamento del deposito tramite la nave Ravenna Knutsen, una delle prime metaniere al mondo di piccola taglia (30.000 metri cubi) e di estrema flessibilità operativa, fatta realizzare dall’armatore norvegese Knutsen Oas Shipping. La capacità stoccata nel deposito sarà venduta a terzi per il 15% da DIG, mentre Edison disporrà dell’85% da destinare agli usi finali, in quanto operatore integrato dall’approvvigionamento del Gnl alla sua vendita.
La realizzazione del deposito costiero è stata affidata all’ingegneria di Edison che, nonostante la situazione pandemica determinata dal Covid-19, ha consegnato l’impianto nei 28 mesi previsti dalla tabella di marcia del cantiere.
Secondo i dati rilasciati da Edison in Italia nel 2020 circolavano 2.904 mezzi (2.852 autocarri, 52 autobus) alimentati a Gnl, pari a un incremento di circa il 40% rispetto al 2019; inoltre nel 2020 sono stati immatricolati 41 nuovi bus a Gnl, confermando il trend di diffusione dei mezzi a gas naturale liquefatto anche nel settore del trasporto pubblico locale. Nel primo semestre 2021 le nuove immatricolazioni di camion a Gnl sono state 635 (+86,8% dalle 340 immatricolazioni di un anno prima) secondo i dati del ministero dei Trasporti elaborati dall’Anfia, Associazione italiana della filiera automobilistica. Attualmente nel Paese circolano circa 3.500 camion a Gnl e si registrano 104 stazioni di rifornimento (erano solo 6 nel 2016).
Per quanto concerne il trasporto marittimo dal 2010 ad oggi il numero di navi alimentate a Gnl è continuamente aumentato, con un ritmo tra il +20% e il +40% all’anno e quelle in ordine ad oggi sono circa 84 unità. Una accelerazione dettata anche dall’introduzione nel 2020 del nuovo regolamento dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO), che ha imposto di limitare il contenuto di zolfo nel carburante marittimo dal 3,5% dei carburanti tradizionali allo 0,5% per specifiche aree marine definite Seca (Sulphur Emission Controlled Area). In questo senso, un ulteriore contributo a nuovi ordini di navi a Gnl è atteso dal settore croceristico che ha nel Mar Mediterraneo il suo secondo mercato al mondo, preceduto solo dai Caraibi.
N.C.