(VIDEO) Completata la tripla demolizione di navi condotta da San Giorgio del Porto a Genova
Il cantiere San Giorgio del Porto di Genova, unico soggetto nazionale accreditato all’albo europeo dei demolitori, ha concluso il primo progetto italiano eseguito in conformità alla normativa europea sulla demolizione controllata delle navi Il progetto ha riguardato le attività di demolizione e riciclaggio delle navi Sentinel, Theodoros e Mar Grande iniziate a fine maggio 2021, ma in realtà il cantiere genovese controllato dal gruppo Genova Industrie Navali aveva già anticipato le modalità richieste dalla normativa europea operando la demolizione controllata sulla Costa Concordia che si è conclusa nel 2017.
“La peculiarità di questo progetto – informa il direttore del cantiere Alberto Pongiglione – risiede nella demolizione simultanea delle tre navi, resa possibile grazie al know-how acquisito nel corso degli anni, che ha consentito di abbattere in modo significativo sia le tempistiche che gli eventuali impatti ambientali”.
Questi i numeri dell’operazione: 148 giorni di lavoro, di cui 110 in bacino, per eseguire tutte le attività propedeutiche di alleggerimento, di bonifica e infine di taglio e demolizione del Mar Grande (95,7 m x 13,9 m; 1.850 tonnellate), del Sentinel (72,06 m x 13,62 m; 1.470 tonnellate) e del Theodoros (62,97 m x 9,9 m; 470 tonnellate), e oltre 27 mila ore di lavoro necessarie per riciclare quasi 2,5 mila tonnellate di ferro e acciaio con l’invio a recupero di più del 98% di tutto il materiale.
“Tutte le attività di demolizione sono state condotte secondo i più alti standard di sicurezza sui luoghi di lavoro e di gestione e controllo degli aspetti ambientali – spiega Massimo Subriano, direttore qualità e sicurezza del San Giorgio del Porto – in linea con quanto richiesto dalla Convenzione di Hong Kong, dalle linee guida IMO applicabili nonché con le prescrizioni del Provvedimento di Autorizzazione Integrata Ambientale”.
I monitoraggi di controllo a salvaguardia dei quartieri vicini al cantiere son stati costanti e condivisi con gli enti di competenza; dalle prime elaborazioni non vi sono stati impatti negativi ambientali in nessuno campo indagato sia dal lato rumori, polveri e dispersioni di fibre di amianto durante le fasi di bonifica. Anche la gestione dei rifiuti è stata costantemente monitorata in tutte le sue fasi dallo stoccaggio, al trasporto, fino al destino.
Per giungere alla demolizione e riciclaggio delle tre navi di cui due, la Sentinel e la Theodoros, erano da anni in stato di abbandono nello scalo ligure a causa delle difficoltà burocratiche, la sinergia fra l’Autorità di sistema Portuale, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e la Capitaneria di Porto di Genova è stata determinante. La terza nave parte del progetto, la Mar Grande, era invece stata ceduta da Italcementi al cantiere proprio per iniziarne la demolizione in conformità alla normativa comunitaria.
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